Azzedine Alaïa, Cristóbal Balenciaga. Scultori della forma
Il Museo del Tessuto conclude il programma espositivo del suo cinquantesimo anniversario con una grande mostra dedicata a due icone assolute della moda francese: Azzedine Alaïa e Cristóbal Balenciaga.
Venticinque creazioni di Azzedine Alaïa – considerato uno degli ultimi couturier, in grado di padroneggiare ogni fase di realizzazione di un capo, dalla progettazione alla confezione – dialogano con altrettanti capi di Cristóbal Balenciaga, in un confronto al di fuori del tempo.
Accanto ai capi, il Museo del Tessuto espone per la prima volta in Italia 12 disegni originali di Balenciaga datati tra il 1950 e il 1968, provenienti da Balenciaga Archives di Parigi. I disegni, alcuni dei quali riportano note tecniche per la sartoria e campioni di tessuto, sono affiancati da altrettante foto di indossato originali, testimonianze preziose e straordinarie del processo creativo dello stilista spagnolo.
Alaïa e Balenciaga presentano elementi di forte continuità: il lavoro di couture (alta moda), l’attenzione alla perfezione sartoriale, la valorizzazione delle forme del corpo femminile. Entrambi condividono umili origini, iberiche per Balenciaga e tunisine per Alaïa, l’apprendistato nell’arte del cucito in ambito familiare, e poi anche il successo - raggiunto grazie ad una clientela influente a Parigi.
Il tessuto è la materia creativa comune, ma mentre Balenciaga dà forma alle sue architetture con le lane, i rasi, le sete, come l’innovativo “gazar” da lui inventato nel 1958, Alaïa trasforma il tessuto a maglia fino a renderlo un segno distintivo della sua arte e utilizza la pelle per scolpire e modellare i corpi. Balenciaga preferisce chiudere l’atelier piuttosto che convertirsi al prêt-à-porter e Alaïa pone fine all’incessante rincorrersi delle collezioni, scegliendo autonomamente i momenti più opportuni per presentare il proprio lavoro.
Entrambi i couturier sono appassionati di costruzione sartoriale, sono famosi per il loro perfezionismo e per la capacità di tagliare e cucire con le proprie mani. La ricerca di Balenciaga si traduce in una perfetta eleganza formale, mentre quella di Alaïa evidenzia una sensualità precisa. Balenciaga è un grande innovatore di forme e creatore di architetture da indossare, Alaia avvolge e scolpisce il corpo come se fosse una seconda pelle.
Completano la mostra il film sulla vita e il lavoro di Azzedine Alaïa realizzato da Joe McKenna, fashion editor e stylist, e un video inedito con le presentazioni delle collezioni Haute Couture Estate 1960 e 1968 di Balenciaga, proveniente da Balenciaga Archives di Parigi.
Venticinque creazioni di Azzedine Alaïa – considerato uno degli ultimi couturier, in grado di padroneggiare ogni fase di realizzazione di un capo, dalla progettazione alla confezione – dialogano con altrettanti capi di Cristóbal Balenciaga, in un confronto al di fuori del tempo.
Accanto ai capi, il Museo del Tessuto espone per la prima volta in Italia 12 disegni originali di Balenciaga datati tra il 1950 e il 1968, provenienti da Balenciaga Archives di Parigi. I disegni, alcuni dei quali riportano note tecniche per la sartoria e campioni di tessuto, sono affiancati da altrettante foto di indossato originali, testimonianze preziose e straordinarie del processo creativo dello stilista spagnolo.
Alaïa e Balenciaga presentano elementi di forte continuità: il lavoro di couture (alta moda), l’attenzione alla perfezione sartoriale, la valorizzazione delle forme del corpo femminile. Entrambi condividono umili origini, iberiche per Balenciaga e tunisine per Alaïa, l’apprendistato nell’arte del cucito in ambito familiare, e poi anche il successo - raggiunto grazie ad una clientela influente a Parigi.
Il tessuto è la materia creativa comune, ma mentre Balenciaga dà forma alle sue architetture con le lane, i rasi, le sete, come l’innovativo “gazar” da lui inventato nel 1958, Alaïa trasforma il tessuto a maglia fino a renderlo un segno distintivo della sua arte e utilizza la pelle per scolpire e modellare i corpi. Balenciaga preferisce chiudere l’atelier piuttosto che convertirsi al prêt-à-porter e Alaïa pone fine all’incessante rincorrersi delle collezioni, scegliendo autonomamente i momenti più opportuni per presentare il proprio lavoro.
Entrambi i couturier sono appassionati di costruzione sartoriale, sono famosi per il loro perfezionismo e per la capacità di tagliare e cucire con le proprie mani. La ricerca di Balenciaga si traduce in una perfetta eleganza formale, mentre quella di Alaïa evidenzia una sensualità precisa. Balenciaga è un grande innovatore di forme e creatore di architetture da indossare, Alaia avvolge e scolpisce il corpo come se fosse una seconda pelle.
Completano la mostra il film sulla vita e il lavoro di Azzedine Alaïa realizzato da Joe McKenna, fashion editor e stylist, e un video inedito con le presentazioni delle collezioni Haute Couture Estate 1960 e 1968 di Balenciaga, proveniente da Balenciaga Archives di Parigi.
Note di accesso:
Chiuso il giorno di Natale. Nelle altre festività sono possibili ampliamenti dell’orario di apertura. Si prega di consultare il sito web del museo.
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