Andro Eradze. Bones of Tomorrow
Bones of Tomorrow è la prima mostra personale istituzionale in Italia dell’artista georgiano Andro Eradze.
Il progetto riunisce una selezione di video, fotografie e installazioni, concepite appositamente per due sedi espositive: il Project Space di Palazzo Strozzi e l’ex Teatro dell’Oriuolo, sede di IED Firenze.
Evocativo il titolo (“ossa del domani”) che richiama la presenza di ciò che non è ancora visibile, di qualcosa che sta prendendo forma. Le “ossa” rappresentano ciò che rimane nel tempo: tracce materiali e memorie che sopravvivono alla vita. Unite a “Tomorrow”, suggeriscono che il futuro non nasce dal nulla, ma si costruisce a partire da ciò che resta, dai frammenti e dalle eredità che ci accompagnano.
E la mostra esplora proprio questa tensione tra permanenza e trasformazione, in cui l’assenza diventa parte integrante della presenza e i resti si intrecciano con ciò che deve ancora accadere. Frutti in decomposizione, recinzioni acuminate, fiori e animali in fiamme raccontano una realtà inafferrabile, in costante mutamento, dove diversi piani temporali si sovrappongono e ogni forma di vita si trasforma in un’altra.
La mostra ci invita a esplorare l’immaginario visivo di Eradze in cui il tempo scorre in più direzioni, il rapporto tra causa ed effetto scompare e le immagini si caricano di un carattere enigmatico.
La ricerca artistica di Andro Eradze è segnata dalla coesistenza di forze in opposizione e dalla esplorazione delle aree di confine in cui si incontrano il naturale e l’artificiale, il domestico e il selvaggio, l’umano e l’animale. I suoi lavori si collocano in una zona di confine in cui le contrapposizioni non si annullano, ma restano aperte, generando un senso costante di attesa e ambiguità.
Guarda il video!
Il progetto riunisce una selezione di video, fotografie e installazioni, concepite appositamente per due sedi espositive: il Project Space di Palazzo Strozzi e l’ex Teatro dell’Oriuolo, sede di IED Firenze.
Evocativo il titolo (“ossa del domani”) che richiama la presenza di ciò che non è ancora visibile, di qualcosa che sta prendendo forma. Le “ossa” rappresentano ciò che rimane nel tempo: tracce materiali e memorie che sopravvivono alla vita. Unite a “Tomorrow”, suggeriscono che il futuro non nasce dal nulla, ma si costruisce a partire da ciò che resta, dai frammenti e dalle eredità che ci accompagnano.
E la mostra esplora proprio questa tensione tra permanenza e trasformazione, in cui l’assenza diventa parte integrante della presenza e i resti si intrecciano con ciò che deve ancora accadere. Frutti in decomposizione, recinzioni acuminate, fiori e animali in fiamme raccontano una realtà inafferrabile, in costante mutamento, dove diversi piani temporali si sovrappongono e ogni forma di vita si trasforma in un’altra.
La mostra ci invita a esplorare l’immaginario visivo di Eradze in cui il tempo scorre in più direzioni, il rapporto tra causa ed effetto scompare e le immagini si caricano di un carattere enigmatico.
La ricerca artistica di Andro Eradze è segnata dalla coesistenza di forze in opposizione e dalla esplorazione delle aree di confine in cui si incontrano il naturale e l’artificiale, il domestico e il selvaggio, l’umano e l’animale. I suoi lavori si collocano in una zona di confine in cui le contrapposizioni non si annullano, ma restano aperte, generando un senso costante di attesa e ambiguità.
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Note di accesso:
L'ultimo ingresso è un'ora prima della chiusura.
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