Ri-pensare la scultura di Mauro Staccioli
Dopo un lungo restauro, "Prato 88", opera monumentale di Mauro Staccioli conosciuta anche come la "Mezzaluna", è stata ricollocata nella piazza antistante il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Per l'occasione è stata inaugurata la mostra "Ri-pensare la scultura di Mauro Staccioli", aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2026.
La grande scultura Prato 88, ideata come un arco slanciato dall’orizzonte che ne taglia la coda fino al cielo dove svetta la sua punta, è emblematica della poetica di Staccioli, che affermava di “costruire un’idea come costruire un edificio; pensare lo spazio della sua realizzazione materiale come occasione di lettura e di ipotesi immaginative del contesto ambientale”.
Quest’opera è ancora oggi segno tangibile e distintivo del complesso museale e della presenza artistica contemporanea che connota da decenni la città di Prato.
In mostra bozzetti e disegni originali relativi alla realizzazione di Prato 88, che fanno anche riferimento ad interventi coevi di Staccioli nel parco olimpico di Seul e per Documenta a Kassel nello stesso anno 1988; sculture e disegni dell’artista che anticipano o seguono l’opera di Prato.
La mostra ci permette di conoscere le linee principali della ricerca artistica di Staccioli che parte da sculture appuntite in ferro verniciato o cemento e tubolari del 1971, passando per l’equilibrio di mezzelune disegnate o realizzate in cemento o acciaio corten nei primi Novanta e arriva alla curvatura disegnata e alla forma geometrica attraversabile in acciaio corten all’inizio del nuovo millennio.
Per l'occasione è stata inaugurata la mostra "Ri-pensare la scultura di Mauro Staccioli", aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2026.
La grande scultura Prato 88, ideata come un arco slanciato dall’orizzonte che ne taglia la coda fino al cielo dove svetta la sua punta, è emblematica della poetica di Staccioli, che affermava di “costruire un’idea come costruire un edificio; pensare lo spazio della sua realizzazione materiale come occasione di lettura e di ipotesi immaginative del contesto ambientale”.
Quest’opera è ancora oggi segno tangibile e distintivo del complesso museale e della presenza artistica contemporanea che connota da decenni la città di Prato.
In mostra bozzetti e disegni originali relativi alla realizzazione di Prato 88, che fanno anche riferimento ad interventi coevi di Staccioli nel parco olimpico di Seul e per Documenta a Kassel nello stesso anno 1988; sculture e disegni dell’artista che anticipano o seguono l’opera di Prato.
La mostra ci permette di conoscere le linee principali della ricerca artistica di Staccioli che parte da sculture appuntite in ferro verniciato o cemento e tubolari del 1971, passando per l’equilibrio di mezzelune disegnate o realizzate in cemento o acciaio corten nei primi Novanta e arriva alla curvatura disegnata e alla forma geometrica attraversabile in acciaio corten all’inizio del nuovo millennio.
Note di accesso:
Accesso diretto dalla biglietteria e inserimento nel primo slot di visita disponibile.
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