Tappa fondamentale per chi visita la Toscana, il Museo di Palazzo Pretorio di Prato offre al visitatore un percorso espositivo ricco di capolavori, che ripercorre la storia e l’arte di Prato dal Trecento al Novecento.
Dalla fine del Duecento, Palazzo Pretorio è il silenzioso testimone delle vicende politiche, civili e militari della città, dominando la piazza del Comune con la sua mole austera e imponente. Il suo aspetto ci racconta la sua lunga e travagliata storia: dal 1284 sede del tribunale, delle prigioni e delle magistrature forestiere, Palazzo Pretorio nel XVIII diventa la sede degli uffici amministrativi del Granducato di Toscana, fino a metà Ottocento.
Al piano terra l’inquadramento storico, con oggetti-simbolo del passato, e le grandi sale dedicate alle mostre temporanee introducono alla visita dei tre piani superiori, ordinati seguendo il criterio cronologico. Opere che hanno segnato l’arte di tutti i tempi, tra cui capolavori di Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Lorenzo Monaco, Filippo e Filippino Lippi, e ancora del Poppi, di Alessandro Allori e Santi di Tito, di Battistello Caracciolo e Cecco Bravo, di Lorenzo Bartolini, Jacques Lipchitz, Yves Klein e Michelangelo Pistoletto si susseguono nei grandi saloni, valorizzati in modo particolare dal progetto di allestimento firmato dagli architetti Adolfo Natalini, Marco Magni e Piero Guicciardini.
Completano la visita al museo le più recenti acquisizioni del Museo di Palazzo Pretorio: al primo piano, la sala “Dai depositi al museo: dipinti del Quattrocento e del Cinquecento”, con una preziosa raccolta di Sacre Famiglie e di Madonne con Bambino del secolo XVI, e, al piano terra, la sezione “Prato prima di Prato” che espone alcuni significativi reperti archeologici, dalla preistoria all’età tardo antica, provenienti dal territorio e dalla vicina Gonfienti; integra la visita al nuovo allestimento un documentario sullo sviluppo dell’area pratese, dal Paleolitico fino alla fondazione del primo nucleo dell’attuale città di Prato. Infine, l’itinerario di visita si arricchisce grazie ad una nuova teca con cimeli appartenenti all’ex Museo del Risorgimento.
Rilevanti sono gli apparati informativi e di comunicazione: strumenti multimediali e grandi videoproiezioni molto suggestive sulla storia di Palazzo Pretorio e in omaggio alla Sacra Cintola, con la ricostruzione virtuale degli affreschi di Agnolo Gaddi in Duomo.
I complessi interventi di restauro hanno restituito alla città un museo rinnovato, che racchiude l’anima e incarna la storia di Prato.
Dalla fine del Duecento, Palazzo Pretorio è il silenzioso testimone delle vicende politiche, civili e militari della città, dominando la piazza del Comune con la sua mole austera e imponente. Il suo aspetto ci racconta la sua lunga e travagliata storia: dal 1284 sede del tribunale, delle prigioni e delle magistrature forestiere, Palazzo Pretorio nel XVIII diventa la sede degli uffici amministrativi del Granducato di Toscana, fino a metà Ottocento.
Al piano terra l’inquadramento storico, con oggetti-simbolo del passato, e le grandi sale dedicate alle mostre temporanee introducono alla visita dei tre piani superiori, ordinati seguendo il criterio cronologico. Opere che hanno segnato l’arte di tutti i tempi, tra cui capolavori di Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Lorenzo Monaco, Filippo e Filippino Lippi, e ancora del Poppi, di Alessandro Allori e Santi di Tito, di Battistello Caracciolo e Cecco Bravo, di Lorenzo Bartolini, Jacques Lipchitz, Yves Klein e Michelangelo Pistoletto si susseguono nei grandi saloni, valorizzati in modo particolare dal progetto di allestimento firmato dagli architetti Adolfo Natalini, Marco Magni e Piero Guicciardini.
Completano la visita al museo le più recenti acquisizioni del Museo di Palazzo Pretorio: al primo piano, la sala “Dai depositi al museo: dipinti del Quattrocento e del Cinquecento”, con una preziosa raccolta di Sacre Famiglie e di Madonne con Bambino del secolo XVI, e, al piano terra, la sezione “Prato prima di Prato” che espone alcuni significativi reperti archeologici, dalla preistoria all’età tardo antica, provenienti dal territorio e dalla vicina Gonfienti; integra la visita al nuovo allestimento un documentario sullo sviluppo dell’area pratese, dal Paleolitico fino alla fondazione del primo nucleo dell’attuale città di Prato. Infine, l’itinerario di visita si arricchisce grazie ad una nuova teca con cimeli appartenenti all’ex Museo del Risorgimento.
Rilevanti sono gli apparati informativi e di comunicazione: strumenti multimediali e grandi videoproiezioni molto suggestive sulla storia di Palazzo Pretorio e in omaggio alla Sacra Cintola, con la ricostruzione virtuale degli affreschi di Agnolo Gaddi in Duomo.
I complessi interventi di restauro hanno restituito alla città un museo rinnovato, che racchiude l’anima e incarna la storia di Prato.
Informazioni:
Indirizzo:
Piazza del Comune, 59100 - Prato, POTelefono:
+39 0574 1837859
Note di accesso:
Accesso facilitato:
L’ingresso principale del Museo è accessibile dai disabili motori. È possibile usufruire del prestito gratuito di sedie a rotelle. L'apertura delle porte dell’ingresso è a spinta manuale.
Il Museo è dotato di ascensore, provvisto di numerazione in braille sui pulsanti interni ed esterni. Al piano terra è presente un plastico multimediale interattivo che ricostruisce tridimensionalmente in scala il Palazzo Pretorio, e che consente l’esplorazione tattile dell’edificio favorendo la leggibilità ai visitatori con ridotte capacità visive, grazie ad audio attivabili con un tocco sui punti corrispondenti muniti di sensore. Uno spazio del museo è stato dedicato alle riproduzioni tattili di alcune opere che fanno parte della collezione permanente; il percorso tattile è in ulteriore sviluppo, sono previste a breve altre installazioni.
L'accesso al Museo è gratuito per ogni disabile e per il suo accompagnatore.
Il Museo è dotato di ascensore, provvisto di numerazione in braille sui pulsanti interni ed esterni. Al piano terra è presente un plastico multimediale interattivo che ricostruisce tridimensionalmente in scala il Palazzo Pretorio, e che consente l’esplorazione tattile dell’edificio favorendo la leggibilità ai visitatori con ridotte capacità visive, grazie ad audio attivabili con un tocco sui punti corrispondenti muniti di sensore. Uno spazio del museo è stato dedicato alle riproduzioni tattili di alcune opere che fanno parte della collezione permanente; il percorso tattile è in ulteriore sviluppo, sono previste a breve altre installazioni.
L'accesso al Museo è gratuito per ogni disabile e per il suo accompagnatore.
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Orario:
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