La Croce Siviero. Storia di un'opera recuperata di Lippo di Dalmasio
L’opera, che prende il nome da Rodolfo Siviero, è stata restaurata ed è visibile nel salone del secondo piano del Museo Horne, dove rimarrà esposta fino al 4 novembre. L’opera, di grande importanza per la pittura del Trecento, è stata ricomposta con i suoi tabelloni laterali, che erano stati decurtati più di cento anni fa.
Siviero, capo Delegazione del Ministero degli Esteri per il recupero delle opere d’arte trafugate nel corso della seconda guerra mondiale, la acquistò per la sua collezione.
La croce venne dipinta verso il 1395 da Lippo di Dalmasio, pittore bolognese. L’espressione pacata del dolore, i dettagli anatomici e il trattamento pittorico rendono certa l’attribuzione. Il confronto con altre opere permette di collocare la Croce Siviero nella seconda metà degli anni Novanta del Trecento. I volumi del corpo del Cristo, il panneggio frastagliato del perizoma e i giochi di luce e ombra confermano infatti una forte adesione alla pittura bolognese del tempo. I due tabelloni con la Vergine e san Giovanni sono stati riconosciuti come pertinenti alla Croce di Sivero in virtù della loro compatibilità iconografica e stilistica, delle dimensioni corrispondenti, dei gomiti delle due figure che combaciano con le tracce di questo dettaglio anatomico che ancora erano presenti sulla croce.
Siviero, capo Delegazione del Ministero degli Esteri per il recupero delle opere d’arte trafugate nel corso della seconda guerra mondiale, la acquistò per la sua collezione.
La croce venne dipinta verso il 1395 da Lippo di Dalmasio, pittore bolognese. L’espressione pacata del dolore, i dettagli anatomici e il trattamento pittorico rendono certa l’attribuzione. Il confronto con altre opere permette di collocare la Croce Siviero nella seconda metà degli anni Novanta del Trecento. I volumi del corpo del Cristo, il panneggio frastagliato del perizoma e i giochi di luce e ombra confermano infatti una forte adesione alla pittura bolognese del tempo. I due tabelloni con la Vergine e san Giovanni sono stati riconosciuti come pertinenti alla Croce di Sivero in virtù della loro compatibilità iconografica e stilistica, delle dimensioni corrispondenti, dei gomiti delle due figure che combaciano con le tracce di questo dettaglio anatomico che ancora erano presenti sulla croce.
Note di accesso:

L'ultimo ingresso è 30 minuti prima della chiusura.
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