Una nuova illuminazione per Fondazione Salvatore Romano
Gio, 07/08/2025 - 09:58
Una nuova illuminazione per la Fondazione Salvatore Romano, che valorizza ancora di più la collezione conservata nel museo, una piccola ma accurata raccolta di grande valore storico-artistico che va dall’età romana al XVI secolo.
Il museo ha sede nell’antico Cenacolo trecentesco di Santo Spirito, uno dei due più antichi refettori conventuali conservati a Firenze, la cui funzione originaria è ricordata dall’affresco trecentesco dipinto da Andrea Orcagna e da suo fratello Nardo. L’affresco, che possiamo osservare sulla parete est, raffigura in alto la Crocifissione e in basso l’Ultima cena.
La Fondazione deve il suo nome al grande antiquario Salvatore Romano che raccolse le opere esposte, donandole poi alla città di Firenze. Salvatore Romano fu un grande mercante d’arte e antiquario. Basti pensare che, per accogliere le opere “collezionate” nel corso del tempo, Romano acquistò nel 1939 due piani di Palazzo Magnani Feroni e che l’asta Sotheby’s del 2009, che le ha viste “coinvolte”, durò per quattro giorni interi (il catalogo comprendeva 1813 lotti).
Il museo conserva ancora oggi il suggestivo allestimento scenografico pensato dallo stesso antiquario: sculture, frammenti di decorazione architettonica e affreschi staccati, distribuiti nell’ambiente in modo da permetterci di osservarli uno ad uno, da vicino, e di goderne appieno la bellezza.
Il nucleo di sculture romaniche qui conservate costituisce una delle rare presenze a Firenze dell’arte romanica. Tra le opere più significative ricordiamo la Cariatide e l’Angelo adorante di Tino di Camaino, la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia e due bassorilievi di Donatello con San Prosdocimo e San Massimo, provenienti dalla Basilica di Sant’Antonio a Padova.
La Cariatide e l'Angelo adorante di Tino di Camaino furono realizzati intorno al 1320. La Cariatide rappresenta una donna che flette leggermente le gambe, solleva la spalla sinistra e reclina la testa verso destra, come sotto la pressione di un peso. L'Angelo, invece, presenta sulla schiena, dei fori nei quali un tempo s'inserivano i perni delle ali ed è raffigurato con le braccia incrociate sul petto, la gamba destra piegata, il busto inclinato in avanti e la testa rivolta verso l'alto, indicanti un atteggiamento di adorazione.
La Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia risale al 1410. L'opera, in terracotta, era stata creata per il cortile di Palazzo Segni-Masetti e si distingue per la tenerezza che ne trapela: la Madonna abbraccia amorevolmente il figlio, trasmettendo a chi la osserva un profondo amore materno.
