Il tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l’altare dei Medici e i doni dei Re
La mostra, dal 13 settembre 2024 al 7 gennaio 2025, racconta oltre cinque secoli di arte sacra e presenta una collezione unica di capolavori commissionati dalle corti cattoliche europee e destinati alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Catalogato dall’Ordine dei Frati Minori dal 2013, questo tesoro sarà esposto per la prima volta in Italia.
In mostra 109 opere di inestimabile valore artistico e spirituale, tra cui spicca l’Altare del Calvario della Basilica gerosolimitana, adornato dall’Ornamento donato da Ferdinando I de’ Medici, realizzato dai celebri artisti Domenico Portigiani, Giambologna e Pietro Francavilla tra il 1588 e il 1590. Quest’opera è tornata in Italia per la prima volta dopo quasi cinque secoli.
Tra le opere in mostra anche vi sono i doni di Carlo di Borbone, re di Napoli, tra cui un paliotto d’altare in argento e oro del 1731, mai esposto prima. La collezione comprende inoltre due tele di Francesco De Mura, raffiguranti San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova, e una vasta gamma di oggetti religiosi, gioielli, ornamenti, paramenti sacri, codici e baldacchini che ritorneranno a Gerusalemme nel 2026 per essere esposti nel Terra Sancta Museum Art and History.
Significativo è che la mostra sia ospitata dal Museo Marini, dove la presenza della Cappella Rucellai, capolavoro rinascimentale di Leon Battista Alberti ispirato al Santo Sepolcro di Terra Santa, rende ancora più evocativa la visita che si “trasforma” in una sorta di pellegrinaggio geografico.
In mostra 109 opere di inestimabile valore artistico e spirituale, tra cui spicca l’Altare del Calvario della Basilica gerosolimitana, adornato dall’Ornamento donato da Ferdinando I de’ Medici, realizzato dai celebri artisti Domenico Portigiani, Giambologna e Pietro Francavilla tra il 1588 e il 1590. Quest’opera è tornata in Italia per la prima volta dopo quasi cinque secoli.
Tra le opere in mostra anche vi sono i doni di Carlo di Borbone, re di Napoli, tra cui un paliotto d’altare in argento e oro del 1731, mai esposto prima. La collezione comprende inoltre due tele di Francesco De Mura, raffiguranti San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova, e una vasta gamma di oggetti religiosi, gioielli, ornamenti, paramenti sacri, codici e baldacchini che ritorneranno a Gerusalemme nel 2026 per essere esposti nel Terra Sancta Museum Art and History.
Significativo è che la mostra sia ospitata dal Museo Marini, dove la presenza della Cappella Rucellai, capolavoro rinascimentale di Leon Battista Alberti ispirato al Santo Sepolcro di Terra Santa, rende ancora più evocativa la visita che si “trasforma” in una sorta di pellegrinaggio geografico.
Note di accesso:
Accesso diretto dalla biglietteria e inserimento nel primo slot di visita disponibile.
L'ultimo ingresso è mezz'ora prima della chiusura.
Cappella Rucellai: L’ingresso è consentito ad un massimo di 8 persone ogni 30 minuti.
Photo gallery